Non c’è sicurezza senza sinergia tra pubblico e privato – successo per il Convegno “Governare il rischio”
Non c’è sicurezza senza una sinergia tra pubblico e privato. La collaborazione tra questi due ambiti è sempre più cruciale, anche nel contesto sociale. Questo principio è stato confermato durante il convegno “Governare il rischio: analisi e strategie per affrontare le sfide del presente e del futuro”, organizzato da Md Systems azienda specializzata in sicurezza avanzata e dal Master in Intelligence and Emerging Technologies con il patrocinio del Comune di Tavagnacco, padrone di casa, e della Regione Friuli Venezia Giulia.
Tra i relatori figuravano esperti di alto profilo: Umberto Saccone, ex dirigente del Sismi e direttore security Eni; Giuseppe Corasaniti, giurista ed ex magistrato; Enrico Pirastru, capo della sicurezza di Fincantieri ed ex dirigente dell’Aise (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna); Pierluigi Pelargonio, responsabile security di Sky Italia; l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti e il presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto. L’incontro ha offerto un’analisi approfondita sui diversi aspetti della sicurezza.
L’assessore regionale alla sicurezza Pierpaolo Roberti ha sottolineato l’importanza del confronto tra istituzioni e operatori della sicurezza nel settore pubblico e privato: “Il convegno di oggi è fondamentale perché permette un dialogo diretto tra chi garantisce la sicurezza a livello istituzionale e chi la implementa nelle aziende e nel privato. La Giunta Fedriga ha quadruplicato le risorse destinate alla sicurezza, passando dai 7,5 milioni del 2018 ai 28 milioni di quest’anno. Questo nonostante il numero di reati non sia aumentato in maniera proporzionale. La sicurezza è un bene primario, garantito dalle forze dell’ordine e dalla sensibilità dei cittadini, che ci chiedono di preservare la percezione di un territorio in cui si vive bene. Sentirsi sicuri e protetti è una priorità in tutti gli ambiti della vita, sia privata sia sociale”.
Roberti ha poi annunciato ulteriori investimenti per rafforzare la sicurezza urbana, informatica e il contrasto al cyberbullismo: “Implementeremo ulteriori risorse per completare gli investimenti destinati a Prefetture, Forze dell’Ordine ed Enti Locali, potenziando i sistemi di videosorveglianza, le interconnessioni tra le sale operative e migliorando la sicurezza nei capoluoghi. Continueremo inoltre a sostenere la vigilanza privata nelle grandi città e sui mezzi pubblici”.

Giuseppe Corasaniti e Pierluigi Pelargonio hanno focalizzato l’attenzione sull’uso delle tecnologie e sulla protezione dei dati personali: “Dobbiamo alzare barriere cibernetiche più sicure, come hanno già fatto le banche, per proteggere i dati di enti pubblici e strutture sanitarie. Siamo vulnerabili”.
Allarme condiviso anche dall’ onorevole Walter Rizzetto, che ha evidenziato come la protezione dei dati sia una priorità strategica: “L’azione del governo si basa su dati concreti e analisi approfondite. Da mesi ci confrontiamo con agenzie di intelligence e professionisti: la principale minaccia è quella ibrida, legata alla protezione dei dati. Nel 2024 gli attacchi informatici gravi a livello globale sono aumentati del 15%, con una concentrazione preoccupante in Italia: il 72,3% delle nostre aziende è stato colpito. Servono più controlli, ma soprattutto formazione continua, obbligatoria e certificata, lungo tutta la filiera del lavoro”.
Umberto Saccone, citando il suo ultimo libro “Il dovere di protezione”, ha sottolineato l’evoluzione delle minacce e il ruolo dell’intelligenza artificiale: “Con l’evoluzione delle società, i rischi aumentano e la sicurezza diventa sempre più complessa. Ora dobbiamo fare i conti con l’intelligenza artificiale, una tecnologia che può essere un’opportunità ma anche un pericolo. È fondamentale conoscerla e saperla utilizzare, ricordando che il controllo deve restare in mano all’uomo: la tecnologia non va subita, ma governata”.
Anche Enrico Pirastru ha ribadito l’importanza dell’equilibrio tra tecnologia e competenza umana: “I servizi segreti più efficienti sono quelli che investono in tecnologia, ma la tecnologia da sola non basta. L’attacco di Hamas dell’ottobre 2023 dimostra quanto sia cruciale lo scambio di informazioni tra persone”. Pirastru ha, poi, illustrato le misure adottate da Fincantieri per garantire l’integrità dell’azienda e contrastare eventuali infiltrazioni criminali nell’indotto: “Monfalcone è uno dei cantieri più importanti, con una produzione di due-tre navi all’anno e un impegno garantito fino al 2040. Il tessuto industriale friulano garantisce la qualità delle nostre navi, ma ci dobbiamo anche affidare all’indotto, a migliaia di lavoratori stranieri – in Italia certi lavori nessuno li vuole fare -, che può diventare un terreno fertile per le associazioni criminali. Queste organizzazioni hanno capitali per acquistare macchinari, massimizzano i profitti sfruttando i lavoratori e cercano di penetrare in territori come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Per difenderci, oltre ai controlli interni, abbiamo avviato un partenariato pubblico-privato con il Ministero degli Interni, che prevede uno scambio continuo di informazioni sulle aziende coinvolte nei nostri progetti. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Università La Sapienza, abbiamo sviluppato un software basato sull’intelligenza artificiale per analizzare migliaia di imprese e individuare potenziali rischi. Tuttavia, l’ultima parola spetta agli analisti, perché anche l’IA può sbagliare”.
Pirastru ha infine affrontato il tema dell’integrazione a Monfalcone: “Qui lavorano migliaia di persone, che formiamo e supportiamo per garantire loro uno stile di vita accettabile. Tuttavia, da soli non possiamo gestire un’integrazione così ampia in una città relativamente piccola. Senza un adeguato equilibrio, si rischia la creazione di ghetti. Per questo è essenziale la collaborazione tra pubblico e privato. Capisco le preoccupazioni di alcuni cittadini, ma il nostro obiettivo è proteggere Fincantieri, un’eccellenza nazionale, e garantire un’integrazione sostenibile sia nei cantieri che nella città”.
Il sindaco di Tavagnacco, Giovanni Cucci, ha ricordato l’importanza del coinvolgimento dei cittadini nella costruzione di un territorio sicuro e coeso: “Le tecnologie sono strumenti fondamentali per migliorare la sicurezza, ma il vero valore aggiunto è il senso di comunità. I cittadini devono sentirsi parte di un sistema e contribuire attivamente. Solo così possiamo ridurre la percezione di insicurezza e costruire un modello virtuoso di convivenza”.
La presidente di Civibank, Alberta Gervasio, ha elogiato l’amministrazione per la capacità “di organizzare eventi di interesse per la comunità”. Tra i partecipanti anche il consigliere regionale Mauro Di Bert, esperti del settore come Marco Cavalli (analista e specialista in videosorveglianza), Manuel Cacitti (esperto di cybersicurezza), Diego Mansutti (esperto di tecnologia video-termica) e Francesco Gigliotti (security manager del Corpo Vigili Notturni).